Un investimento in ETF è un modo conveniente, a basso rischio e accessibile a tutte le tipologie di investitori per iniziare a investire sui mercati. Gli ETF sono strumenti finanziari adatti per chi vuole veder crescere i propri risparmi, ma anche per chi vuole speculare nel breve periodo con il trading online, dato che sono strumenti negoziabili online.
Oggi sono diventati una valida alternativa ai tradizionali Fondi d'investimento, grazie ai rendimenti interessanti, ai bassi costi di gestione e alla facilità con cui è possibile acquistarli e venderli.
Basta considerare che sono più di 10.000 gli ETF negoziati sui mercati con un numero crescente di società emittenti.
Scopriamo come funzionano, dove e come investire in ETF.
ETF: cosa sono e come funzionano
Gli Exchange Traded Fund (ETF) sono fondi di investimento negoziati in borsa che replicano l’andamento di un asset sottostante.
In quanto fondi sono composti da un paniere di titoli, definito benchmark, come azioni, obbligazioni, commodities, criptovalute, indici o valute.
A differenza dei tradizionali fondi di investimento, gli ETF sono negoziati in borsa: è possibile acquistarli e venderli come le azioni durante le ore di mercato, a un determinato prezzo che varia durante l’intera giornata.
L’obiettivo di un ETF è replicare le performance dell’indice sottostante. Per questo, non ci sono interventi da parte della società di gestione per migliorare i rendimenti. Questa tipologia di gestione viene definita passiva e offre il vantaggio di ridurre i costi di gestione, le commissioni e le spese di vendita.
Nel momento in cui decidi di investire in un ETF, il denaro versato è utilizzato per aprire una posizione su tutti i prodotti finanziari da cui è composto. Ad esempio, se investi 200€ su un ETF che replica l’andamento di 100 asset equamente distribuiti, su ognuno di essi avrai un’esposizione di 2€. Avrai così diritto a eventuali dividendi o al pagamento delle cedole dei singoli titoli, con un valore rapportato al capitale versato.
Uno dei principali vantaggi di un ETF è che il suo andamento non è legato a un unico strumento finanziario, ma alla media dei rendimenti di tutto il paniere di titoli che lo compongono.
Investire in ETF: i pro e i contro
Pro:
- Permettono di raggiungere un alto livello di diversificazione del portafoglio
- Liquidità garantita sia dai partecipanti al mercato che dal liquidity provider
- Trasparenza delle informazioni e dei prezzi dell’ETF
- Facili di negoziare come per le azioni quotate in borsa
Contro:
- Per il fisco sono trattati come redditi di capitale
- Costosi e difficili da negoziare con le banche italiane tradizionali
- Rischio di liquidazione in caso di chiusura del fondo
- Bid-ask spread larghi in caso di ETF poco liquidi
Come investire in ETF
Hai l’opportunità di acquistare ETF tramite un broker online, il conto titoli di una banca, Poste Italiane o una società di gestione del risparmio (SGR).
Il meccanismo è simile all’acquisto di azioni nel trading. Dovrai:
- Aprire un conto titoli su una delle migliori piattaforme di trading
- Effettuare un deposito di fondi sul nuovo conto aperto (ad esempio tramite bonifico)
- Scegliere l’ETF su cui investire in base al tuo obiettivo di risparmio
- Immettere un ordine di acquisto sulla piattaforma di trading
Esempio di immissione ordine su un ETF con DEGIRO
Puoi valutare di utilizzare uno dei migliori broker per ETF, ovvero un intermediario specializzato nella vendita di questi asset. All'interno delle piattaforme dei principali broker troverai sezioni dedicate con un elenco dei migliori ETF, suddivisi per tipologia o rendimento. Grazie agli strumenti messi a disposizione dal broker, come grafici, notizie e analisi degli esperti, potrai valutare su quale ETF investire e monitorare l’andamento.
Inoltre, un altro vantaggio di scegliere un broker ETF è la convenienza: con i principali broker come Trade Republic o Scalable Capital, sia in fase di acquisto che di vendita, non si applica una commissione.
Infine, alcune piattaforme offrono soluzioni di investimento in ETF tramite il trading automatico e in PAC (piano di accumulo del capitale), con cui è possibile investire piccole somme da versare con una frequenza settimanale o mensile, acquistando periodicamente uno o più ETF.
In alternativa a un broker online, è possibile investire in ETF con una banca che offre servizi di brokeraggio, con Poste Italiane o con una SGR.
Un esempio di banca che funge da broker è Revolut, con cui è possibile acquistare exchange traded funds anche supportati da un Robo Advisor, che ti consiglierà quale ETF sia più adatto al tuo profilo di investitore.
Acquistare ETF con Fineco è possibile tramite il conto online, grazie all’accesso ai principali mercati ETF, e al Piano Replay Fineco che permette di creare Piani di Accumulo sugli ETF.
Puoi anche investire in ETF con Intesa Sanpaolo, affidandoti a un consulente oppure creando un piano di accumulo dalla tua home banking. Considera comunque che questa opzione non è conveniente sia in termini di costi che di strumenti di trading offerti dall’istituto in questione.
Con Poste Italiane, il conto titoli non è più disponibile da diversi anni, ma puoi comunque scegliere di acquistare ETF tramite la partnership con Moneyfarm, una società di gestione del risparmio indipendente. Se può interessarti questa soluzione, potresti rivolgerti direttamente a Moneyfarm e sottoscrivere uno dei portafogli di investimento in ETF proposti.
Broker vs banche o Società di risparmio gestito: quale scegliere?
Come indicato, i broker sono la soluzione ideale per chi vuole operare in autonomia, approfittando dei costi bassi e della possibilità di iniziare con capitali minimi.
Con le banche, invece, si hanno spesso commissioni di trading elevate, a cui si aggiungono servizi di investimento e app poco performanti e moderne.
Dal punto di vista pratico, le banche nella maggior parte dei casi non hanno piattaforme di trading complete, ad eccezione di Fineco. Tuttavia, hai il vantaggio di poterti affidare a un consulente, se previsto, ma questa opzione comporta comunque dei costi.
Dove investire in ETF
Nel paragrafo precedente abbiamo indicato come comprare e vendere ETF, illustrando anche alcune modalità. Vediamole nel dettaglio:
- Acquisto di ETF reali: andrai a versare un importo equivalente al valore dell’ETF, ottenendo un guadagno nel momento in cui il suo prezzo aumenta nel tempo.
- CFD su ETF: nel caso di operazioni speculative di breve termine. Hai l’opzione di sottoscrivere un contratto per differenza su un ETF, sia in acquisto che in vendita. Nel primo caso, otterrai un guadagno se il prezzo sale rispetto al valore di apertura del contratto.
Nell’opzione di vendita, invece, otterrai un profitto se il prezzo scende. Infine, con i CFD hai accesso a una leva finanziaria fino a 1:5, con cui puoi investire capitali ridotti ma con un’esposizione comunque ampia sul mercato. - Trading automatico: puoi replicare una posizione o essere supportato dalla tecnologia, come nel caso dei Robo Advisor, nella scelta di un ETF su cui investire.
- PAC: con il Piano di Accumulo del Capitale, puoi effettuare versamenti costanti e periodici nel tempo per acquistare uno o più ETF.
Investire in ETF: quali sono i rischi
L’investimento in ETF comporta diversi rischi. Prima di tutto, il capitale non è garantito in caso di default della società emittente. Inoltre, il prezzo degli ETF può subire variazioni, in base all’andamento di mercato. Gli ETF, come le azioni, possono attraversare fasi di crescita, di lateralizzazione (con prezzo stabile), ma anche di trend negativo.
Inoltre, anche se i rendimenti sono interessanti,. la diversificazione di un ETF rende i rendimenti e le perdite spesso inferiori rispetto a un investimento azionario.
Un ETF comporta comunque un costo di gestione minimo annuale, delle commissioni di acquisto e vendita, oltre a una tassazione sui rendimenti. Sommando questi costi, in alcuni casi, il rendimento potrebbe non essere sempre vantaggioso.
Investire in ETF conviene?
Vediamo ora quali sono i vantaggi di un investimento in ETF:
- Diversificazione: sono composti da diversi asset, la cui media ne determina il rendimento.
- Costi contenuti: i costi di gestione sono molto più bassi rispetto ai fondi di investimento comuni, anche fino a 10 volte meno.
- Liquidità: puoi venderli sui mercati in ogni momento.
- Trasparenza: hai accesso a tutte le informazioni sulle caratteristiche, i costi e la composizione degli asset, permettendoti di valutare quando e dove investire.
Come scegliere ETF
Oggi esistono più di 10.000 ETF emessi da decine di società di gestione, alcuni composti anche da più di 1.000 asset. Scegliere quale acquistare non è semplice. A questo proposito, è utile prendere come riferimento diversi fattori:
- Società emittente: è utile valutare la storia della società emittente, considerando quelle che hanno una maggiore affidabilità nel tempo e un elevato numero di fondi disponibili.
- Volume del fondo: si fa riferimento alla capitalizzazione del fondo negoziato. Maggiore è il capitale, minore è la possibilità che il fondo vada in default.
- Replica degli ETF: un ETF può replicare un indice in modo fisico, riportando tutti gli asset in esso presenti, oppure in modo sintetico. In questo caso, la replica riguarda solo uno o più asset scelti dal gestore, utilizzando strumenti derivati come gli swap. Ciò significa che il valore dell’ETF dipende dalle garanzie fornite dalle società che hanno emesso gli swap.
- Tipologia di ETF: si dividono per settore e composizione in ETF azionari, obbligazionari, sulle materie prime, sulle crypto (Bitcoin, Ethereum ecc.), con leva finanziaria e inversi.
- ETF ad accumulazione o distribuzione: con un ETF ad accumulazione, gli importi legati a dividendi e cedole saranno aggiunti al capitale iniziale. Quelli a distribuzione, invece, prevedono il pagamento dei rendimenti direttamente sul conto titoli.
- Indice di rischio: in base alla composizione, gli ETF possono avere una volatilità bassa, media o alta.
- Rendimento: è direttamente proporzionale alla composizione dell’ETF e alla sua volatilità. Ad esempio, un ETF azionario potrebbe avere un rendimento più alto rispetto a uno obbligazionario.
- Costi degli ETF: altro aspetto da considerare è il costo che la società emittente applica per la gestione di un ETF, espresso in percentuale sul valore dell’investimento. In questo caso ti può essere utile un calcolatore di costi ETF con cui valutare tutti quelli che dovrai affrontare.
- Costi della piattaforma: infine, è importante valutare anche i costi applicati da un intermediario per l’investimento in ETF. Ad esempio, molti broker non applicano commissioni, ma prevedono uno spread. Invece, investendo con una banca, quasi sempre si dovrà sostenere una commissione di acquisto e di vendita. Per le SGR si aggiunge anche un costo per l’intermediazione.
Migliori ETF su cui investire
Utilizzando i parametri indicati in precedenza, ti troverai comunque di fronte a un numero elevato di ETF su cui investire. Come scegliere? In questo contesto, puoi sfruttare alcuni strumenti offerti dai broker, che offrono screener con i migliori ETF per settore o per rendimento.
Un’altra opzione è consultare le classifiche, come quella di QualeBroker, sui migliori ETF del 2025.
Simulazione investimento ETF vs PAC ETF
Chiudiamo la nostra guida simulando due forme di investimento in ETF: acquisto reale e PAC. Nel primo caso, immagina di acquistare un ETF ad accumulazione, composto in modo bilanciato da azioni e obbligazioni, che definiremo ETF A, investendo un capitale di 10.000€.
Se il tuo obiettivo è investire in un arco temporale di 12 mesi, dal momento che l'ETF non distribuisce cedole e dividendi, il risultato a scadenza sarà dato dalla variazione di prezzo dell'ETF. Dunque, otterrai un rendimento positivo se il valore dell’ETF aumenterà nel tempo. Il risultato finale dell'investimento in ETF sarà dato da:
10.000€ + rendimenti (dati dalla variazione +/- dell’ETF)
Prendiamo il medesimo ETF A dell’esempio precedente e vediamo una simulazione di un PAC. In questo caso, potrai investire anche un importo minimo, ad esempio 500€, aprendo una posizione iniziale sull’ETF A e impostando un piano di acquisto con frequenza mensile con un importo di 100€.
Con un piano di accumulo, puoi beneficiare di due fattori importanti:
- Dollar Cost Averaging: se desideri investire su un ETF, con questa strategia non lo acquisterai in un’unica tranche ma a intervalli periodici. In questo modo otterrai una riduzione del rischio dovuto ad un timing di ingresso a mercato sbagliato (ad esempio nel caso in cui in seguito all’acquisto dell’ETF si verifica un crollo dei mercati)
- Interesse composto: ogni mese verserai nuovo capitale, che si aggiungerà a quello già presente e agli interessi generati da cedole e dividendi.
Il valore totale dell’investimento nel PAC ETF sarà dato da:
importo iniziale versato + totale versamenti periodici + rendimenti (dati dalla variazione +/- dell’ETF)
Come investire in ETF: FAQ
Alcune domande frequenti
Gli ETF sono fondi di investimento facili da negoziare proprio come le azioni. Allo stesso tempo, però, permettono all'investitore di raggiungere un ottimo livello di diversificazione, già a partire dall'acquisto di un singolo ETF. Questo aspetto, in aggiunta ai costi di gestione estremamente bassi, rende gli ETF uno dei prodotti finanziari più negoziati dagli investitori di tutto il mondo.