Le Meme Stock stanno dominando la scena sui mercati finanziari, con compravendite di massa da parte degli investitori retail, facendo registrare andamenti vertiginosi, contro ogni previsione degli analisti.
Ma cosa sono, esattamente, queste Meme Stock? Si tratta di titoli azionari emessi da società in profonda incertezza economico-finanziaria, oggetto di posizioni ribassiste da parte dei grandi fondi istituzionali.
Titoli che registrano improvvisi incrementi di prezzo grazie a movimenti mono-direzionali e pianificati di un gruppo di traders online, fino a raggiungere porzioni più ampie di investitori.
La parola meme, invece, secondo la definizione riportata sul “Gene Egoista”, best-seller dello scienziato britannico Richard Dawkins, a cui dobbiamo la popolarità di questo termine, indica “un’unità auto-propagantesi di evoluzione culturale che si diffonde per imitazione”, dunque un fenomeno che si propaga velocemente, come nel caso dei suddetti titoli azionari.
Si è iniziato a discutere di Meme Stock nel gennaio 2021 con il famoso caso Gamestop, quando un gruppo di traders online della community di Reddit “WallStreetBets” ha acquistato in massa azioni della popolare azienda di videogiochi, facendo saltare le posizioni short dei grandi fondi hedge i quali, a causa di questa operazione, hanno registrato ingenti perdite di capitale.
Generalmente, le Meme Stock seguono uno schema “pump & dump”, ovvero un aumento subitaneo del prezzo (pump) a cui segue un altrettanto brusco crollo (dump), come nel caso della stessa Gamestop, che ha registrato uno spaventoso incremento del prezzo pari al 1.900% in meno di un mese, per poi scendere verticalmente nel giro di pochi giorni.
Destini simili li hanno avuti Blackberry, che ha registrato un - 50% in poco più di 24 ore, AMC (catena statunitense di cinema), che ha perso il 56% circa, e infine Blockbuster, azienda fallita nel 2010 ma le cui azioni sono incredibilmente ancora in circolazione e scambiate sul mercato tra i trader.
Negli USA la compravendita delle Meme Stock si è accesa in particolare sulla piattaforma Robinhood, il broker californiano ormai conosciuto per essere stato la principale piattaforma di trading online per l’acquisto di massa dei titoli Gamestop da parte degli utenti di WallStreetBets a inizio 2021.
Le caratteristiche delle Meme Stock
Le Meme Stock riguardano solitamente aziende in difficoltà con fatturati minimi o nulli (Gamestop, per esempio, non ha riportato utili negli ultimi tre anni). Si tratta di aziende che stanno avviando azioni di turnaround, ovvero piani di risanamento e ristrutturazione aziendale per superare la crisi economica e ritornare a livelli adeguati di redditività.
Spesso sono società che vantano brand molto conosciuti grazie a un enorme successo riscontrato nel passato, il più delle volte nel comparto tecnologico, per cui godono di elevata popolarità tra gli investitori retail, come nel caso delle già citate Gamestop e Blackberry, o anche Nokia.
Proprio con gli andamenti azionari di queste aziende abbiamo visto quanto le Meme Stock siano caratterizzate da un’estrema volatilità.
Trattandosi di aziende piccole e in difficoltà economica, con scarse risorse, minime opportunità di diversificazione e profitti molto contenuti se non azzerati, gli investitori razionali faticano a valutarne le potenzialità di crescita secondo i parametri tradizionali (Cash Flow, EBITDA, DSCR, etc.).
Pertanto, il “pompaggio” delle Meme Stock è improvviso nonché estraneo ad approcci razionali legati all’analisi fondamentale e tecnica e gli shortisti, a causa della rapida crescita dei prezzi, sono costretti ad acquistare le azioni, chiudendo le proprie posizioni in perdita.
Tutti questi fattori contribuiscono a rendere le Meme Stock molto più volatili e rischiose rispetto ad altri titoli azionari presenti sul mercato.
La fine è vicina? Il parere degli esperti
Michael Burry, il celebre investitore conosciuto per essere stato il primo a prevedere il crollo del mercato immobiliare statunitense e la conseguente crisi dei mutui subprime del 2007, guadagnando con il suo fondo Scion Capital un utile complessivo di oltre 2,69 miliardi dollari grazie all’acquisto di Credit Default Swap (in sostanza, aveva scommesso sul crollo del mercato immobiliare americano) si è di recente espresso sulle Meme Stock: “non so quando le meme stock subiranno un crollo, ma probabilmente non dobbiamo attendere molto” ha dichiarato l’investitore, affermando che i soldi da investire in questa particolare tipologia di azioni stanno terminando.
Secondo Burry, presto la bolla delle Meme Stock scoppierà e a farne le spese saranno migliaia di investitori retail.
Se Burry azzeccherà anche questa previsione, così come fece nel 2007 con la crisi del mercato immobiliare, soltanto il tempo ce lo dirà.
Ben Laidler, Global Markets Strategist di eToro, si mostra al contrario ottimista sul fenomeno delle Meme Stocks. Secondo Laidler, il numero crescente di utenti iscritti a piattaforme di trading online, un’altrettanta crescita delle community di investimento online e, infine, il ruolo sempre più rilevante giocato dagli investitori retail, permetterebbero alle Meme Stock di affermarsi non come moda finanziaria del momento ma, al contrario, come fenomeno destinato a durare nel tempo.
Intanto, l’indice azionario MEME, sviluppato dalla stessa eToro e contenente quindici titoli azionari, nel giugno del 2021 ha riportato una crescita di oltre il 50%, contro un modesto 3% del ben più famoso S&P 500.
Come investire nelle Meme Stock
Con la crescente popolarità delle Meme Stock, i principali broker online si sono mossi per inserire questi particolari titoli azionari tra gli asset disponibili per la contrattazione.
La piattaforma eToro rappresenta sicuramente una valida scelta per lo scambio di Meme Stock mediante l’acquisto di CFD Trading, anche grazie al suo posizionamento di “social broker”.
eToro, infatti, permette agli utenti di scambiarsi informazioni e confrontarsi sugli andamenti di mercato in appositi forum aperti ai trader.