Riepilogo:
- Non agisce da sostituto d'imposta in Italia
- Offerta limitata di derivati (futures e opzioni)
- Trading tramite piattaforma web o su TradingView
- Servizio Clienti in italiano carente
Pro:
- Ogni cliente è assicurato fino a 100.000€
- Piattaforma proprietaria e app all’avanguardia
- Nessun deposito minimo
- Dati in tempo reale gratis per la maggior parte dei prodotti
Contro:
- Non agisce da sostituto d'imposta
- Depositi/Prelievi solamente tramite bonifico bancario
- Offerta molto limitata di derivati sul CME
- Assenza di azioni reali da negoziare
Recensioni e opinioni su iBroker
IBroker è una società d’investimento interamente controllata da iBroker Global Markets SV, SA, con sede legale in Spagna, a Madrid. Di recente ha iniziato ad offrire anche in Italia il servizio di trading online attraverso servizi professionali specializzati.
In questa recensione ci siamo occupati di analizzare e testare in prima persona l’offerta di iBroker. Trattandosi di un broker nuovo nel panorama italiano, ci siamo concentrati su temi sensibili come sicurezza, trasparenza e affidabilità senza tralasciare aspetti altrettanto importanti come i costi, gli strumenti e le piattaforme offerte ai traders.
Aprire un conto con iBroker può essere la scelta giusta? Scopri i risultati per ogni categoria, all’interno delle otto sezioni di questa recensione.
Commissioni e costi
IBroker utilizza una struttura commissionale fissa per futures e opzioni e una struttura commissionale variabile per il Forex e tutti gli strumenti negoziabili tramite CFD.
Le commissioni per futures e opzioni risultano piuttosto convenienti, soprattutto se confrontate con quelle dei principali broker e banche italiane.
Ad esempio, il Mini Ftse MIB costa con iBroker appena €1,75 a contratto, indipendentemente dai volumi e dalle operazioni eseguite sul conto di trading. Prendendo in esame invece banche/broker come Directa, Fineco e Webank, le loro commissioni sul mini-FIB sono rispettivamente di € 4 – 3,9 – 3,95. Il risparmio medio sul mini-FIB è dunque di circa il 55%.
Ancora più interessanti le commissioni sul mini-DAX, mini-Ibex e micro E-mini S&P, dove le commissioni sono rispettivamente di €1,25 - €0,90 - $1,25. Queste commissioni, in combinazione con margini intraday richiesti ridotti (del 2,50% circa), rendono iBroker uno dei broker più convenienti per fare trading sui Futures.
Per le operazioni sul Forex viene applicata una commissione variabile dello 0,003% del valore nominale. Non esiste una commissione minima (ad esempio Directa applica la stessa commissione sul Forex ma con un minimo di €1,50): per questa ragione la struttura commissionale sul Forex è favorevole anche per i traders che negoziano bassi volumi.
Per i CFD su azioni, le commissioni sono:
- Azioni Borsa Italiana: 0,12% del controvalore (min. €8).
- Azioni europee: 0,08% del controvalore (min. €8).
- Azioni USA: $0,0125 per ogni azione acquistata/venduta (min. €8).
Dunque, a differenza del Forex, le commissioni sui CFD azionari risultano più vantaggiose per i traders che negoziano volumi medio-alti. Per i traders azionari le cui transazioni sono medio-basse, il minimo di €8 può risultare troppo elevato.
Per i CFD su Indici e su Materie Prime, il costo della transazione viene caricato direttamente nello spread. Ad esempio, lo spread medio sul Dax e sull’ora è rispettivamente di circa 1,06 e 0,38.
Al fine di garantire la massima trasparenza, iBroker calcola in modo continuo gli spread medi dei suoi CFD negoziabili. La media viene calcolata sia nelle ultime 24 ore che negli ultimi 7 giorni. In questo modo il trader può avere un’idea più chiara di quelli che possono essere sia i costi diretti imputabili al broker, sia quelli indiretti dovuti all’ampiezza dello spread.
Per i CFD sulle Criptovalute, la commissione è pari allo 0,15% del controvalore, con un minimo di $2.
Per mantenere le posizioni sui CFD overnight, bisogna tenere in considerazione i costi di rollover. In maniera molto trasparente iBroker espone nella scheda di ogni strumento il relativo costo di rollover, così da sapere sempre con certezza quanto verrà addebitato dal broker per ogni data posizione.
Per quanto riguarda le quotazioni in tempo reale, queste sono sempre gratuite per il Forex, i Futures del CME e per i CFD su Indici e Materie Prime. Per tutti gli altri mercati, le quotazioni real time sono gratuite i primi 3 mesi, dopodiché rimangono gratuite solo nel caso in cui venga eseguito un minimo di operazioni al mese. In caso contrario, occorrerà pagare un canone mensile variabile a seconda del mercato di riferimento.
Non sono previsti costi per l’apertura, il mantenimento e la chiusura del conto con iBroker. Non sono previsti nemmeno costi d’inattività: se tuttavia un conto rimane inutilizzato per più di 6 mesi, il broker potrebbe riservarsi di disattivarlo, salvo che il cliente non indichi la volontà di mantenerlo aperto.
Tipi di conto
iBroker non è una banca bensì un’equivalente italiana di una Sim. Per questa ragione, diventando clienti, non si accende un conto corrente ma un conto di trading. Occorrerà piuttosto allacciare al conto iBroker un conto bancario personale per i trasferimenti di denaro.
Chi può aprire il conto?
Il conto può essere aperto sia a persone fisiche che a persone giuridiche. È anche possibile cointestare il conto iBroker (questa opzione può essere particolarmente utile per raddoppiare il capitale assicurato dal fondo di garanzia, come vedremo più avanti).
L’apertura del conto iBroker avviene interamente online dal sito web ibroker.it. Non c’è bisogno di inviare nessun documento cartaceo. Per registrarsi basterà completare la procedura online che è composta dai seguenti passaggi:
Inserimento dei propri dati anagrafici e collegamento di un conto bancario.
Firma digitale del contratto e caricamento di un documento d’identità e di una prova di titolarità del conto bancario collegato (ad esempio un estratto conto della banca).
Primo deposito per l’attivazione del conto.
I tempi di attivazione del conto nel nostro caso sono stati di 48 ore lavorative.
È richiesto un deposito minimo per l’apertura del conto?
No, non sono richiesti importi minimi per l’apertura del conto. Per l’attivazione dell’account dunque è sufficiente depositare cifre a partire da €0,01. In questo modo si potrà iniziare a prendere dimestichezza con il conto per poi, in un secondo momento, depositare fondi più consistenti per iniziare ad operare. In concomitanza con il primo deposito tramite bonifico bancario viene richiesto da iBroker di caricare, all’interno dell’area dedicata, la distinta del bonifico, così da poter procedere con l’accredito. Per tutti i bonifici successivi al primo non vi sarà bisogno di caricare di nuovo la distinta, in quanto il sistema dei pagamenti riconoscerà in automatico il conto di provenienza.
È possibile depositare e prelevare fondi solamente attraverso bonifico bancario. IBroker dispone a tal fine di un conto Unicredit in Italia con IBAN italiano. Non sono quindi accettati metodi di pagamenti alternativi come Paypal, Sofort ecc.
Esiste un conto DEMO iBroker?
Oltre alla possibilità di aprire un conto reale senza depositi minimi richiesti, iBroker offre la possibilità di aprire un conto in modalità demo con denaro virtuale.
Viene assegnato sul conto demo un saldo virtuale pari a 50.000 euro e dati in tempo reale gratuiti per i primi 7 giorni, da utilizzare per simulare operazioni di trading e prendere confidenza con le piattaforme offerte da iBroker.
È interessante considerare che una volta aperto il conto reale si può mantenere attivo il conto demo accedendo con le stesse credenziali del conto reale: quest’opzione può rivelarsi utile per fare operazioni di prova oppure per testare strategie.
Prodotti e Borse
Su quali strumenti finanziari si può operare con iBroker? Gli asset negoziabili sono 6 e sono:
- Azioni
- ETF
- Indici
- Forex
- Materie prime
- Criptovalute
Le azioni sono negoziabili esclusivamente tramite CFD in modalità DMA. Anche se non si tratta di azioni reali, il book mostrato corrisponde a quello delle azioni, in quanto iBroker permette di operare tramite i CFD offerti da liquidity provider ECN, come ad esempio i CFD quotati su LMAX Exchange. Si tratta di un MTF (sistema multilaterale di negoziazione) regolamentato, la cui liquidità viene fornita dai principali market maker del settore e senza possibilità di applicare requotes. Queste condizioni rendono LMAX un mercato trasparente e con spread più stretti rispetto ad altri mercati.
Quali CFD azionari sono disponibili? Si possono negoziare:
- 15 CFD azionari italiani del FTSE MIB, tra cui Eni, Enel, Unicredit e Telecom. IBroker ha comunque in programma di estendere il numero di CFD azionari italiani a 80 circa.
- 83 CFD azionari europei, di cui 26 della Germania, 2 del Belgio, 34 della Francia, 10 dei Paesi Bassi e 11 della Spagna.
- 101 CFD azionari americani, di cui 50 del Nasdaq e 61 del NYSE.
Essendo previsti dei costi di rollover giornaliero, consigliamo l’utilizzo di CFD azionari per l’apertura di posizioni short (la maggior parte dei CFD offerti da iBroker permette di aprire posizioni sia long che short) o per operazioni di breve durata. Per gli investimenti long di lungo termine da cassettista, consigliamo di valutare l’utilizzo di azioni reali che non presentano costi di mantenimento overnight.
Gli ETF disponibili sono in totale 28: di questi, 23 sono americani e quotati in USD, 5 sono europei e quotati in euro. Su di essi si possono aprire posizioni sia long che short. Così come per i CFD su azioni, dal momento che sono previsti costi di mantenimento overnight sulle posizioni dei CFD su ETF, in un’ottica di investimento long a lungo termine, sarebbe più appropriato investire in ETF reali, mentre i CFD su ETF possono essere utili per investimenti di breve termine oppure per vendite corte.
Gli Indici possono essere negoziati nei seguenti modi:
- Futures: si possono negoziare 20 futures mondiali, tra cui il Ftse MIB e il Mini Ftse Mib, oltre che ai futures americani quotati sulla borsa CME
- Opzioni: vi sono 3 serie di opzioni, ossia Dax e EuroStoxx sull’Eurex e Mini-IBEX sul MEFF; sono disponibili tutte le scadenze e tutti gli strike price così come da quotazioni ufficiali.
- CFD: vi sono circa 15 CFD sui principali indici mondiali;
Per il Forex, le coppie valutarie possono essere negoziate nei seguenti modi:
- Futures: sono tradabili 14 futures sui tassi di cambio negoziati sul CME (ci sono anche i contratti micro e mini, i cui margini intraday partono da appena $28).
- CFD: si può fare trading su 35 cross valutari principali e 31 cross esotici.
Per le Materie Prime, la negoziazione può avvenire nei seguenti modi:
- Futures: sono tradabili 9 futures sulle materie prime agricole, 6 futures sulle materie prime energetiche e 5 futures sui metalli, quotati sui mercati americani del CME e ICE.
- CFD: si possono negoziare 3 metalli (argento, oro e rame) e 3 materie prime energetiche (petrolio greggio, petrolio brent e natural gas).
Per le Criptovalute, tramite CFD si possono negoziare sia long che short il Bitcoin, il Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin e Ripple. Tenete a mente che i CFD su Criptovalute non sono negoziabili durante il weekend (mentre sugli Exchanges Cripto la negoziazione è continua 7 giorni su 7).
Segnaliamo inoltre la possibilità di operare sui futures su obbligazioni e tassi d’interesse come il T-Note, il T-Bond, l’Euribor e l’Eurodollar. Anche qui le commissioni e i margini richiesti sono davvero molto interessanti.
Su iBroker l'offerta di derivati è nel complesso piuttosto limitata: ad esempio mancano le opzioni su azioni USA quotate sul CME.
Piattaforma di trading
iBroker mette a disposizione dei traders sia piattaforme di trading proprietarie all’avanguardia, sia software di terze parti configurabili al conto.
Con un conto iBroker si può fare trading tramite una piattaforma web, l'app mobile e attraverso il collegamento del conto alla piattaforma esterna TradingView.
La piattaforma web
La piattaforma web di iBroker è accessibile direttamente dal browser e non necessita di essere scaricata e installata sul computer. Essa appare sin da subito semplice ed intuitiva, ma allo stesso tempo ricca di strumenti e funzionalità.
Nel menu in alto troviamo la sezione “Il mio conto”. All’interno di questa sezione è presente un riepilogo del conto, tra cui il saldo, le variazioni di giornata e il margine bloccato dalle operazioni.
A seguire, troviamo le voci del menu relative agli asset finanziari negoziabili, ossia Futures, CFD, Opzioni e Forex. Cliccando su una di queste voci avremo la lista dei prodotti negoziabili, divisi appunto per asset. In alternativa la ricerca di un prodotto può avvenire nel motore di ricerca in alto a destra, in prossimità dell’icona della lente.
Nella sezione “Favoriti” troviamo la watchlist con gli strumenti da noi inseriti. Come aggiungere un prodotto alla watchlist? Basterà cliccare sulla stella alla sinistra del nome del prodotto: quando la stella diventerà gialla, significherà che il prodotto è stato aggiunto ai favoriti.
Nella sezione “Trading manuale” troviamo una panoramica del portafoglio con le posizioni aperte, il saldo e i margini di garanzia, lo storico degli ordini eseguiti, in sospeso, respinti e cancellati.
Cliccando su ognuno degli strumenti negoziabili si aprirà la scheda del prodotto. Qui troveremo il grafico, il book multi-livello, il costo del rollover, le specifiche del contratto (valore di un punto, commissioni, margine iniziale e di mantenimento, orari di negoziazione) e la sezione per l’inserimento degli ordini.
I tipi di ordine
I tipi di ordine disponibili per comprare/vendere un prodotto sono i seguenti:
- Ordine a mercato (market order)
- Ordine limite
- Ordine stop
All’ordine principale long/short si possono aggiungere degli ordini condizionati di take profit e/o stop-loss (il trailing stop non è attualmente offerto).
La mascherina degli ordini si può personalizzare, configurando le quantità, i valori e la durata per quel dato strumento o per tutta la sua categoria (ad esempio tutti i CFD).
Si può immettere l’ordine anche direttamente dal grafico, cliccando col tasto destro sul punto del grafico in cui si vuole acquistare/vendere. Questa funzionalità permette di risparmiare molto tempo e può essere utile soprattutto per chi fa scalping.
I grafici offerti da iBroker dispongono di tutti i principali indicatori e oscillatori, tutti personalizzabili in base alle preferenze personali.
TradingView
TradingView è un software di analisi grafica a supporto del trading. Chiunque sia in possesso di un conto iBroker avrà la possibilità di allacciarlo a TradingView, in modo da usare quest’ultimo come una vera e propria piattaforma di trading alternativa.
Collegare il conto iBroker a TradingView è molto semplice: basterà infatti creare un account gratuito su TradingView e fare il login, dopodiché cliccando su un qualunque grafico multifunzione e aprendo il Pannello di Trading, si dovrà cliccare sul logo di iBroker. A questo punto sarà sufficiente accedere con le proprie credenziali di iBroker per completare l’integrazione.
L'app iBroker
Come alternativa alla piattaforma web, iBroker mette a disposizione dei traders anche una App proprietaria. L’app iBroker è disponibile sia su dispositivi iOS che Android e può essere testata anche in modalità demo con denaro virtuale.
Se a livello grafico l’app presenta delle differenze con la piattaforma web, per quanto riguarda le caratteristiche principali, queste vengono mantenute anche nella sua versione mobile. L’app si conferma infatti snella e completa di strumenti al pari della versione web.
Le principali funzionalità che troviamo anche sull’app iBroker sono:
- La gestione del portafoglio e degli ordini
- La watchlist
- Gli alerts
- I grafici avanzati per l’analisi tecnica
- Il book fino a 5 livelli
- Il motore di ricerca degli strumenti
iBroker offre dunque un’esperienza di trading positiva anche tramite smartphone e tablet, attraverso la sua app. Questa si presenta allo stesso tempo di facile utilizzo e ricca di strumenti avanzati. Qualunque trader dunque, a seconda delle sue preferenze, potrà optare per l’utilizzo della piattaforma web o dell’app, in quanto entrambi dotate delle stesse caratteristiche.
Gestione fiscale
iBroker è un broker spagnolo senza una succursale in Italia. Significa che non è autorizzato ad agire da sostituto d’imposta per il fisco italiano. Ne consegue che i clienti fiscalmente residenti in Italia che aprono un conto con iBroker, opereranno col regime fiscale dichiarativo.
A differenza del regime del risparmio amministrato, con il dichiarativo è l’investitore a dover dichiarare e versare le imposte generate dalle attività di trading. Se in passato questo regime poteva presentare delle difficoltà tecniche e operative, oggi con l’avanzare della tecnologia, ci pensano i software dedicati ad effettuare il calcolo delle imposte da versare al fisco. Questo avviene anche con iBroker.
Ricordandoci che iBroker oltre che un intermediario finanziario è anche una software house, è stato sviluppato all’interno dell’azienda stessa un software in grado di generare dei rendiconti fiscali annuali, attraverso i quali poi adempiere alle obbligazioni fiscali.
In parole semplici, al termine dell’anno il cliente riceve un report fiscale, contenente all’interno le imposte da dichiarare e le istruzioni per farlo.
In questo modo, a differenza del regime amministrato dove la tassazione dei capital gains e delle ritenute alla fonte avvengono su base giornaliera, col regime dichiarativo i traders avranno la possibilità di rimandare all’anno successivo il versamento delle imposte. In generale, il regime dichiarativo permette di ottenere un’ottimizzazione fiscale di gran lunga superiore al regime amministrato. Ne abbiamo discusso più approfonditamente qui.
Servizio clienti
Per il mercato italiano iBroker dispone di un regolare help-desk con operatori qualificati italiani. L’assistenza ai clienti di iBroker avviene attraverso tre canali:
- Live chat: disponibile dal lunedì al venerdì dalle 08 alle 20
- Telefono: con numero italiano (prefisso di Milano) e disponibile dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 20:00
Prima di contattare il Servizio Clienti, va tenuto presente che il sito web di iBroker è ricco di contenuti e informazioni generali, quindi il cliente potrebbe trovare autonomamente la risposta ai suoi quesiti. Soprattutto la sezione delle FAQ contiene tutte le principali informazioni sul funzionamento del conto, depositi e prelievi, prodotti negoziabili ecc.
Servizi bancari e Sicurezza
Come già detto, iBroker non è una banca bensì un broker finanziario. Non vengono offerti i servizi bancari tradizionali quali il conto corrente, carte di credito/debito, servizi di consulenza patrimoniale/finanziaria. Il conto iBroker è da considerare piuttosto come un’estensione del proprio conto bancario, attraverso cui investire in borsa ed effettuare le operazioni di trading.
iBroker è sicuro? IBroker è interamente controllato da iBroker Global Markets SV, SA, la cui sede legale è a Madrid, in Spagna. Ne deriva che questo broker è autorizzato e regolamentato dal Banco de España e vigilato dalla CNMV (l’equivalente spagnolo della Consob). Essendo un broker spagnolo, troveranno applicazione tutte le normative e direttive europee MiFID. In virtù del passaporto europeo, è iscritto alla CONSOB con numero d’iscrizione all’elenco 4933.
iBroker aderisce al FOGAIN, il fondo di garanzia generale degli investimenti spagnolo, che assicura ogni cliente fino a 100.000 euro. In caso di eventuale inadempienza di iBroker dunque, tale fondo risarcisce i titolari del conto iBroker fino a 100.000 euro (laddove il Fondo Nazionale di Garanzia italiano ed europeo rimborsa fino a soli 20.000 euro). Tieni in considerazione che cointestando il conto di trading, l’assicurazione passa da 100.000 a 200.000 euro (100.000 euro per ogni cointestatario).
Passiamo adesso ad analizzare la sicurezza dei depositi con iBroker. In che modo vengono detenuti i fondi depositati dai clienti?
Così come indicato dalla direttiva MiFID, i fondi dei clienti vengono custoditi secondo la politica di segregazione del patrimonio dei clienti da quello del broker. In poche parole, significa che i fondi dei clienti vengono mantenuti separati dagli asset dell’intermediario così che in caso di default di quest’ultimo, nessuna terza parte può cercare di rivalersi sul patrimonio dei clienti (fondi + titoli).
Gli istituti bancari impegnati nella custodia e segregazione dei fondi dei clienti iBroker sono: Unicredit, Bankia, Bankinter e Sabadell. Si tratta di tre banche spagnole e una italiana ad alta solvibilità. Tutte e quattro sono quotate in borsa (Unicredit nell’EURO STOXX 50, le tre spagnole nel listino STOXX 600).
Per evitare il rischio di concentrazione, iBroker mantiene depositati in ogni banca non più del 30% del totale dei fondi dei clienti.
Formazione
All’interno del sito web di iBroker esiste una sezione dedicata alla didattica e alla formazione.
La formazione viene perseguita attraverso corsi live e video registrati e visibili anche in streaming. L’obiettivo di tali materiali è sia quello di imparare l’utilizzo delle piattaforme di trading, sia di migliorare i fondamenti dell’analisi tecnica e di tutti gli strumenti negoziabili attraverso questo broker.
Per poter partecipare ai webinar o comunque per poter vedere i video, occorre avere un conto di trading iBroker o, quantomeno, un conto demo.
Giudizio finale
Giunti al termine di questa recensione, abbiamo visto come iBroker è un broker regolamentato e vigilato dagli enti spagnoli, autorizzato dalla CONSOB e aderisce al fondo di garanzia spagnolo FOGAIN, tramite il quale i clienti sono assicurati fino a 100.000 euro. Da un nostro punto di vista dunque è un broker solido e trasparente.
Il conto di trading è a zero spese, la sua apertura è semplice e rapida. Tutti i costi sono esposti in maniera chiara sia sul sito web che sulle piattaforme: nessun costo nascosto come invece ci è capitato di vedere spesso con altri broker e banche.
Il sito web in italiano è chiaro e moderno. L’assistenza clienti spesso è difficile da raggiungere e questo può rappresentare un problema per chi ha l'esigenza di entrare in contatto con un operatore del broker.
In conclusione, iBroker è un broker specializzato nei derivati ma la sua offerta non è la migliore, ad esempio se confrontato con alcuni suoi competitors come MEXEM o Fineco. In primis, per l'offerta limitata di derivati negoziabili: ad esempio non sono negoziabili le opzioni su azioni USA sul CME.
In aggiunta, iBroker non agisce da sostituto d'imposta e il Servizio Clienti non è tempestivo nell'assistere i clienti.
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