Le IPO rappresentano un’ottima opportunità sia per quelle aziende che intendono rivolgersi al mercato al fine di raccogliere capitali, sia per gli investitori che possono guadagnare dai rialzi - a volte anche molto rilevanti - delle azioni acquistate.
Tuttavia, la partecipazione a un’offerta pubblica iniziale non è un gioco da ragazzi. Pertanto, è opportuno comprendere nel dettaglio il funzionamento delle IPO al fine di coglierne benefici e opportunità, ma anche scovare eventuali insidie e rischi di investimento.
In questa guida ti spiegheremo in modo accurato che cos’è una IPO, quali sono i meccanismi che regolano questa particolare forma di raccolta di capitale e, infine, come partecipare a una IPO, avendo a mente i vantaggi e gli svantaggi di questa particolare operazione societaria.
Che cos’è una IPO
Acronimo inglese di Initial Public Offering, una IPO rappresenta la prima vendita di titoli azionari emessi da una società che si quota in Borsa per la prima volta. Attraverso una IPO, l’azienda decide di rivolgersi a un vasto mercato di potenziali investitori a cui offrire la proprietà delle proprie azioni.
Con l’offerta pubblica iniziale, la società passa da uno status di “privata” a “pubblica”, coincidente appunto con la quotazione in Borsa.
Come già accennato, essendo l’IPO una modalità di raccolta di capitale, essa si presenta dunque come una strategia alternativa alla ricerca di venture capital e business angel, crowdfunding, crowdlending, impiego di utili non distribuiti, ecc.
Esistono due tipi di offerta pubblica iniziale:
- Offerta pubblica di sottoscrizione (OPS): al momento della quotazione, l’azienda emette nuove azioni sul mercato. Tale tipologia di IPO genera dei flussi di cassa a beneficio della società emittente
- Offerta pubblica di vendita (OPV): la società vende una parte delle sue azioni sul mercato. In questo caso, dunque, la società sta vendendo parte delle proprie azioni con diritto di voto, portando dunque a un allargamento/modifica della compagine sociale. Da un punto di vista dei guadagni, a differenza di quanto appena visto con l’OPS, nel caso di una OPV gli incassi non andranno all’intera società ma unicamente ai proprietari dell’azienda.
Il 2021 ha visto una crescita esponenziale delle offerte pubbliche iniziali. Secondo dati forniti da Bloomberg, infatti, a luglio 2021 il numero totale di aziende debuttanti in Borsa è stato pari a 648, per un totale di 218 miliardi di dollari di capitale raccolto.
Anche in Italia le IPO hanno registrato numeri interessanti. La crescita osservata da gennaio è infatti pari al 37,8%, contro un -7% che aveva caratterizzato il trend delle IPO nel 2020 (fonte: Bdo Italia, società di consulenza e revisione aziendale).
Come funziona una IPO
Il collocamento di titoli azionari tramite IPO può essere di tre tipologie: bookbuilding, asta e offerta a prezzo fisso.
La prima, il bookbuilding, è la metodologia di offerta pubblica iniziale più utilizzata.
Il procedimento di un’offerta pubblica iniziale è strutturato come segue:
- La società, supportata da un advisor strategico, prende la decisione di quotarsi in Borsa, definendo il numero di azioni da collocare sul mercato, la tipologia (azioni esistenti o di nuova emissione), i tempi di quotazione, nonché la valorizzazione della quota collocata
- Si individua il cosiddetto “global coordinator”, una particolare figura professionale che si occupa della gestione delle operazioni di quotazione, dei rapporti tra la società emittente e gli investitori istituzionali, della promozione dell’IPO nonché di certificare che la società abbia i requisiti minimi per potersi quotare in Borsa
- Si costituisce un sindacato di collocamento, ovvero un pool di banche che si occupa del collocamento sul mercato dei titoli azionari emessi tramite IPO
- In concomitanza dei primi tre punti, la società redige un documento chiamato “prospetto informativo”, in cui sono presenti tutte le informazioni utili agli investitori rispetto alla natura dell’operazione di collocamento delle azioni, i bilanci, le proiezioni economico-finanziarie, l’analisi dei rischi e opportunità dell’investimento, etc.
Aggiungiamo che la società debuttante organizza una serie di incontri, parte di un road show, in cui presenta la propria offerta a una comunità di investitori istituzionali per cominciare a raccogliere le prime offerte e adesioni.
Le offerte aiuteranno a definire la forchetta di prezzo, ovvero il prezzo minimo e massimo dei titoli oggetto di emissione, stabilito dal CDA della società (come nel caso di aziende non ancora quotate).
A questo punto segue l’esordio in Borsa della società.
Nota bene: la forchetta di prezzo a cui verrà venduto il titolo azionario è soltanto indicativa, in quanto il prezzo definitivo verrà fissato pochi momenti prima del debutto in Borsa (da pochi giorni a poche ore prima). Pertanto, se hai intenzione di prenotarti per una IPO, sappi che lo farai sulla base di un range indicativo di prezzo.
Partecipare a una IPO: consigli su come farlo bene
Come detto in premessa, una IPO nasconde diverse insidie, dunque “fare soldi” attraverso la partecipazione a un’offerta pubblica iniziale non è mai automatico.
Il primo consiglio che vogliamo darti (valido, comunque, per ogni tipo di investimento) è quello di studiare in maniera approfondita la società che ha annunciato la IPO a cui intendi partecipare.
Nello specifico, bisogna analizzare tre aspetti principali:
- Settore in cui la società opera: quanto è grande? Qual è il tasso di crescita medio? E’ un settore innovativo oppure tradizionale?
- Reputazione dei venture capitalist: chi sono i venture capitalist che hanno investito nella società? Considera sempre che difficilmente un VC con esperienza e credibilità investirebbe in aziende con scarse prospettive di crescita
- Reputazione degli advisor strategici: abbiamo visto che questa particolare figura professionale supporta la società nella decisione di quotarsi in Borsa definendo, tra le altre cose, il numero e la tipologia delle azioni oggetto di emissione. Chi è l’advisor strategico della società che ha annunciato la IPO? Quante società ha accompagnato in Borsa? Con quali risultati?
Seguendo tutti questi accorgimenti, la vostra partecipazione a un’offerta pubblica iniziale potrebbe portare a dei risultati soddisfacenti.
Attenzione, tuttavia, a un elemento tipico di molte Initial Public Offering (e in generale dei mercati finanziari): l’euforia irrazionale degli investitori.
Potrebbe accadere, infatti, che masse di investitori in balia di illogico entusiasmo acquistino freneticamente i titoli di nuova emissione di una società appena sbarcata in Borsa, facendo schizzare il prezzo delle azioni a livelli insostenibili.
Il rischio, in questi casi, è quello di comprare le azioni a un prezzo eccessivamente elevato per poi essere trascinati dentro un crollo finanziario e perdere tutto.
A tal proposito, il celebre investitore Warren Buffett disse che IPO è il realtà l’acronimo di “It’s Probably Overvalued”, che si traduce con “è probabilmente sopravvalutata”: un riferimento diretto alla tendenza, da parte del mercato, di pompare il valore delle azioni di nuova emissione.
Come partecipare a una IPO
Ora che hai visto come funziona una IPO e cosa fare per ridurre il rischio di investimento, non ti resta che capire quali operazioni dovrai intraprendere per partecipare a un’offerta pubblica iniziale.
Innanzitutto, devi rivolgerti a un intermediario in grado di inoltrare un ordine di partecipazione a una IPO, ovvero una banca (magari quella di fiducia), oppure un broker autorizzato.
L’intermediario si occuperà di ricevere il tuo ordine di sottoscrizione, che girerà, insieme ai tuoi soldi, alla società debuttante in Borsa, in cambio di un quantitativo di azioni che verrà depositato nel tuo conto titoli.
In rari casi le banche italiane permettono di partecipare alle IPO, pertanto la tua scelta dovrà propendere per l’utilizzo di un broker autorizzato.
Attualmente, l’unico broker nell’Unione Europea che permette agli investitori di partecipare alle IPO è Freedom Finance, società innovativa che è anche quotata in Borsa sul NASDAQ (Ticker: FRHC).
» Freedom Broker: una panoramica
L’offerta di Freedom Holding Corp. va oltre quella dei competitor sul mercato. Oltre alla negoziazione di azioni, ETF, obbligazioni e derivati, il broker permette agli investitori di partecipare alle IPO delle principali società debuttanti in Borsa: un vero e proprio “atto rivoluzionario” che accelera il processo di democratizzazione della finanza, per cui un numero sempre più consistente di piccoli investitori ha accesso ai mercati di capitali, prima riservati a gruppi ristretti di investitori.
Freedom Broker, inoltre, è un broker trasparente e regolamentato, sottoposto alla vigilanza di tre organismi regolatori: CySEC (Cipro), BaFin (Germania), e SEC (Stati Uniti).
Puoi trovare la recensione ufficiale su Freedom Broker qui.
» Come partecipare a una IPO tramite Freedom Finance
Per poter partecipare a una IPO tramite Freedom Finance, occorre innanzitutto registrare un conto presso il broker.
Seguita la semplice procedura prevista per l’apertura di un conto di trading e una volta che il conto sarà stato verificato, la prima cosa da fare è assicurarsi di avere il saldo minimo previsto da Freedom Finance per poter partecipare a un’offerta pubblica iniziale, pari a $ 2.000 (il deposito è versatile tramite bonifico bancario o carta di credito; quest’ultima opzione prevede una commissione pari al 2,5%).
A questo punto dovrai occuparti della conversione dei tuoi fondi in USD, per poter partecipare alle IPO sul mercato statunitense. Infatti, la piattaforma di Freedom Finance non prevede una conversione automatica delle valute.
Ecco i passaggi da seguire:
- Apri una sessione protetta, al fine di proteggere il conto da accessi non autorizzati
- Vai alla sezione “Trading/Saldo conto” e clicca sul pulsante “Converti” accanto al campo USD, inserisci l’importo da convertire e procedi alla conferma
Da adesso in poi, i passaggi da seguire per finalizzare la partecipazione a un’offerta pubblica iniziale sono i seguenti:
- Presentazione richiesta partecipazione IPO: una volta effettuato l’accesso all’Area Membri, potrai inviare una richiesta di acquisto titoli della società che hai scelto, dopo aver selezionato il relativo Ticker nonché l’importo desiderato. Attenzione: dopo la chiusura del book, non potrai più annullare la richiesta
- Inizio attività di trading: a seguito dello sbarco della società in Borsa e dell’inizio delle contrattazioni, seguirà un periodo, pari a 93 giorni, chiamato “lock-up”, in cui non potrai vendere le azioni acquistate tramite partecipazione a una IPO (ma potrai usare un contratto forward per bloccare il prezzo, il cui costo è di circa il 10-15%). Potrai monitorare il valore della posizione all’Area Membri
- Chiusura dell’operazione: al termine del periodo di lock-up, potrai decidere se tenere le azioni in portafoglio oppure venderle, cliccando semplicemente il pulsante “Vendi” accanto al nome del titolo.
Nota: le partecipazioni alle IPO tramite piattaforma Freedom Broker, come prevedibile, non sono esenti da commissioni. Ecco la relativa scheda:
- Se il valore degli asset è inferiore a $20.000, la commissione sarà il 5% dell'importo della transazione
- Valore degli asset tra $20.000 e $49.999: la commissione sarà il 4% dell'importo della transazione
- Valore degli asset superiore a $50.000: la commissione sarà il 3% dell'importo della transazione
- Inoltre, è prevista una commissione di vendita pari allo 0,5% dell’importo dell’operazione.
Va tenuto presente che il valore degli asset di cui sopra consiste nel valore del NAV dei titoli, nel giorno precedente a quello dall’IPO.
Conclusioni
Abbiamo visto cosa sono e come funzionano le offerte pubbliche iniziali, la possibilità di investire in società che si quotano per la prima volta in Borsa puntando su tassi di crescita potenzialmente molto elevati.
Al tempo stesso, come ogni opportunità di investimento, le IPO richiedono uno studio approfondito della società debuttante, le potenzialità legate al settore in cui opera, i venture capitalist che ne supportano il business, nonché gli operatori che ne hanno accompagnato lo sbarco in Borsa. Tutto questo è utile a minimizzare il rischio di ritrovarsi in portafoglio con titoli gonfiati e perdere tutto il capitale investito.
Le IPO, pertanto, così come qualunque tipo di investimento, richiedono studio, analisi e approfondimento, senza dimenticare la regola d’oro negli investimenti: diversificare per ridurre il rischio.