Pro:
Permette di risparmiare sulle trading fee di Binance.
Vantaggi della Binance Smart Chain.
Può essere usato come coppia per i diversi token disponibili su Binance.
Contro:
All'aumentare del prezzo di BNB aumenta il costo delle transazioni.
Non è negoziabile su molte piattaforme tra cui Coinbase.
Distribuzione non equa del token.
Sezioni guida:
Tra le varie crypto e token nell'universo di progetti e blockchain, sono anche nati token legati alle piattaforme exchange crypto, principalmente come strumento da utilizzare per pagare le fee dell’exchange stesso.
Tra i token legati agli exchange, sicuramente quello di Binance, ossia BNB, ha trovato largo consenso nel mercato ed è uno di più utilizzati per questo tipo di funzione e non solo. Come infatti vedremo è diventato anche il token di riferimento per la blockchain di Binance.
Storia
Non tutti conoscono la storia di Binance ed alcuni aneddoti relativi al suo fondatore Changpeng Zhao. Ricordiamo solo che lo stesso decise di vendere casa per comprare Bitcoin (BTC) facendolo diventare nel tempo molto ricco, mentre invece per quanto riguarda Binance ricordiamo che questo nome deriva dall’unione di due parole, Binary Finance.
L’exchange è nato partendo da una ICO (Initial Coin Offering) nel 2017, con tanto di whitepaper dove venivano analizzati i vari punti riguardo gli exchange e di come non ci fossero soluzioni alla portata di tutti, con un'elevata sicurezza ed abbastanza grandi per gestire le diverse crypto.
Unitamente al lancio dell’exchange venne anche creato un token, il BNB, che sarebbe stato il fulcro della piattaforma stessa.
E fu così che vennero creati i BNB con una supply totale di 200 milioni di BNB destinando la metà all’ICO e quindi al pubblico mercato, il 40% al team dietro al progetto ed il restante 10% agli Angel Investor, ma sottolineando che in futuro e con determinati parametri, la supply totale sarebbe stata distrutta fino a quando non ci sarebbero stati solamente 100 milioni di BNB in totale.
Così il 15 luglio 2017 nasceva ed andava online Binance mentre il 21 luglio 2017 si terminava l’ICO e tutti i 100 milioni furono venduti nell’arco di un mese, e da quel momento in poi questi token potevano essere utilizzati all’interno dell’exchange per ottenere diversi benefici e vantaggi, come lo sconto sul costo delle transazioni e pagare anche le fee con questo token.
Nel corso degli ultimi anni il BNB si è maggiormente apprezzato: sia perché gradualmente è stato sempre più utilizzato in Binance, sia perché sono emersi altri strumenti per impiegare questo token come ad esempio nella blockchain di Binance e come collaterale principale nelle varie pool di liquidità che troviamo nella finanza decentralizzata (DeFi) che si è andata a sviluppare nel tempo.
Crypto o token?
Considerando che all’inizio non era preventivato di lanciare una blockchain, questo token è stato generato partendo da uno smart contract con i relativi parametri di supply totale e gestione dell’asset stesso, perché come detto parte della supply viene distrutta gradualmente fino a raggiungere la quota finale dei 100 milioni di token disponibili totali.
Questo token comunque si è evoluto portando con sé anche la migrazione sulla nuova blockchain di Binance ed avere un suo standard di riferimento come il BEP-20 che è del tutto simile al famoso standard che troviamo su Ethereum che è l’ERC-20, seguendone anche le relative dinamiche.
Infatti anche altri token che si poggiano su Binance hanno quel tipo di standard.
Quindi se confrontiamo una crypto generata dal protocollo di una blockchain (come può essere Bitcoin od Ethereum) vediamo che è inferiore come valore intrinseco visto che non c’è un processo che ne determina l’emissione. Il motivo? Come abbiamo detto in precedenza sono stati già creati tutti i BNB e sono stati distribuiti solo per metà al mercato e seguendo le relative dinamiche, avvantaggiando soprattutto il team dietro lo stesso.
Blockchain di riferimento
Come la maggior parte dei token che venivano creati all'inizio, si era soliti sfruttare la blockchain di Ethereum. Quindi i primi BNB che troviamo su Ethereum sono dei semplici token ERC-20, ed attualmente possiamo trovare il relativo token sia su Ethereum che sulla blockchain di Binance, ossia Binance Smart Chain (BSC).
Quindi di base la blockchain di riferimento è stata negli ultimi anni quella di Ethereum e poi, a partire dal 2019, è stata aperta anche la Binance Smart Chain in cui è possibile anche convertire i vecchi token ERC-20 nei nuovi token utilizzabili su questa blockchain, anche perché si è evoluto tutto un ecosistema su questa blockchain in quanto il gas si paga in BNB.
Infatti il fine ultimo dei BNB è quello di sfruttarli sia all’interno della piattaforma di Binance come utility token ma anche come token principale sulla blockchain BSC così da creare un ecosistema completamente funzionale ed operativo con il relativo token che funge da carburante e seguendo le stesse dinamiche che troviamo sulla blockchain di Ethereum, anche se in questo caso parliamo di una blockchain di stampo Proof of Stake (PoS).
Dove comprare BNB?
Interessante notare che poiché BNB è un token legato ad un exchange, si sono verificate alcune resistenze da parte di altri exchange, soprattutto quelli che hanno un loro token simile e con le stesse funzioni.
Così facendo si è creata una scarsità di BNB presso altre piattaforme (diverse da Binance) per comprare questo tipo di token.
Infatti oltre ad essere negoziabile su Binance, troviamo pochi exchange centralizzati come ad esempio FTX, Gate ma anche KuCoin e Poloniex mentre invece per esempio non lo troviamo su Coinbase o su altre piattaforme più importanti e che eventualmente uno già utilizza, senza per forza di cose passare da Binance (anche perché poi dobbiamo stare attenti a quale versione prendere).
Oltre alle soluzioni centralizzate, è possibile recuperare i BNB in maniera del tutto autonoma e tramite gli exchange decentralizzati (DEX) sia in piattaforme sulla blockchain di Ethereum come Uniswap (ed in quel caso saranno BNB di tipo ERC-20) e sia in piattaforme che troviamo su Binance Smart Chain come ad esempio PancakeSwap, in cui è possibile scambiare anche tutti i token che troviamo su questa blockchain.
Legate a queste piattaforme ed altre piattaforme di liquidity pool, possiamo sfruttare le stesse per fornire e creare liquidità con una coppia con BNB. In questo caso meglio puntare sulla coppia BNB/USDT così da recuperare in maniera “passiva” BNB grazie alle fee che genererà la nostra pool.
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Svantaggi
Ovviamente non tutto quello che luccica è oro ed in questo caso dobbiamo rilevare alcuni lati negativi nell’utilizzare questo token, perché se da una parte è vero che ci permette di sfruttarlo per pagare le fee dei nostri trades, è pur vero che potremmo spendere di più di quello che potremmo spendere con un altro asset diverso.
Infatti un grosso problema si pone soprattutto adesso che il prezzo dei BNB ha superato quota $500, mostrando di fatto uno svantaggio nel pagare o se avevamo pagato le fee con questo token piuttosto che con un altro, dato che in quel caso abbiamo pagato tantissimo in termini di prezzo relativi proprio all’incremento per singola unità di BNB.
Discorso che a maggior ragione è sentito nell’utilizzare la Binance Smart Chain e dove ogni transazione ha un costo che si paga in BNB e con l‘aumentare del prezzo, anche il costo delle transazioni aumenta, diventando sconveniente operare con questa blockchain, perché potrebbe seguire lo stesso andamento di Ethereum, visto che ci sono già stati episodi di congestionamento e blocco della BSC portando ad incrementare il gas minimo per processare le transazioni.
Conclusioni
Va riconosciuto a Binance ed al token BNB una diffusione senza precedenti per un token nato principalmente come utility token per la relativa piattaforma e come strumento per risparmiare sulle transazioni effettuate. Nessuno avrebbe potuto immaginare che dopo 2 anni sarebbe stata lanciata addirittura una blockchain che sfruttasse questo token.
Certo se lo paragoniamo e mettiamo in relazione il prezzo del token con quello che effettivamente serve, non sembra molto allineato, ed infatti sono stati messi in campo tutti i sistemi per far aumentare in maniera artificiosa il prezzo stesso, primo fra tutti il burning di metà della supply totale facendo di conseguenza salire il prezzo nel lungo periodo.
Ma oltre alle varie situazioni già illustrate non si può fare altro di diverso, è utile come strumento soprattutto in ambito di finanza decentralizzata (DeFi) sulla Binance Smart Chain, meno come sistema di pagamento in crypto anche perché non sono molte le realtà che le accettano e di solito si usano altre crypto per quegli scopi.
Per quanto mi riguarda è innegabile l’utilità oggettiva del token BNB ma questo vale solo se ci troviamo in un ecosistema targato Binance come l’exchange o la Binance Smart Chain, perché al di fuori di quel contesto, vediamo come qualsiasi altro token poteva essere utilizzato e sfruttato sia per l’exchange che per la blockchain, quindi di fatto chi ha creato il token ne ha tratto maggior vantaggio anche perché ricordiamo che il 40% dei BNB sono rimasti in tasca ai creatori ed il 10% a persone legate a Binance in qualche modo: direi non proprio una distribuzione equa del token.
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